Grazie alla loro composizione chimica, gli adesivi strutturali sono in grado di sopportare grandi sforzi meccanici e di sostituire i tradizionali metodi di giunzione in ambito industriale e non solo.
Cosa sono gli adesivi strutturali?
Gli adesivi strutturali tecnicamente sono adesivi a base di resine acriliche modificate che permettono di ottenere fissaggi estremamente resistenti. Sono normalmente in forma di pasta, pertanto adattabili alle più svariate superfici e ai più svariati settori applicativi. Permettono di sostituire in molti casi i tradizionali metodi di fissaggio. Si definiscono “strutturali” in quanto, grazie alla loro composizione, riescono a penetrare i materiali da incollare, entrando di fatto nella loro struttura, arrivando così a sopportare carichi superiori ai 100kg/cm2.
Quando e perché usarli?
Gli adesivi strutturali sono la scelta ideale nelle situazioni in cui è necessario avere fissaggi solidi, duraturi ma anche facili da ottenere e resistenti alle sollecitazioni e agli agenti corrosivi.
I metodi di fissaggio più utilizzati sono tradizionalmente la saldatura, la rivettatura e il fissaggio tramite dispositivi meccanici come dadi e bulloni. Tutti questi metodi presentano delle significative controindicazioni. Innanzitutto aggiungono peso al prodotto finito, pensiamo ad esempio alla necessità di contenere il peso degli autoveicoli al fine di ridurre il consumo di carburante. In più sono soggetti ad usura e mal sopportano le sollecitazioni meccaniche, discorso valido soprattutto per dadi e bulloni. Non da ultimo non sempre è possibile legare materiali diversi in maniera efficace, non tutti metalli ad esempio possono essere saldati tra di loro.
Vantaggi degli adesivi strutturali
Il ricorso alle metodologie tradizionali di fissaggio è stato parzialmente abbandonato in favore degli adesivi strutturali perché questi ultimi offrono una serie di vantaggi. Vediamo nel dettaglio quali sono.
- PESO: rispetto ai tradizionali metodi di fissaggio hanno un peso considerevolmente inferiore. Non è un caso che gli adesivi strutturali siano stati introdotti nel settore aerospaziale per poi essere adottati in numerose altre industrie per contenere il peso dei manufatti.
- RESISTENZA ALLE SOLLECITAZIONI: la composizione chimica e l’applicazione estesa a tutta la superficie interessata, e non solo ad alcuni punti, rendono questi adesivi più resistenti alle vibrazioni e alle sollecitazioni meccaniche.
- RIDUZIONE DEI COSTI: i tempi di manodopera sono estremamente ridotti grazie alla facilità di applicazione.
- INCOLLAGGIO DI MATERIALI DIVERSI: grazie agli adesivi strutturali è possibile incollare materiali diversi o metalli altrimenti incompatibili tra loro, specialmente in situazioni in cui il ricorso a fissaggi meccanici non sarebbe altrettanto efficace.
- FACILITÀ DI APPLICAZIONE: la composizione pastosa rende l’applicazione di questo tipo di adesivi estremamente facile, anche in posizioni difficili da raggiungere.
- APPAGAMENTO ESTETICO: anche l’estetica è un fattore da tenere in considerazione. A differenza di tutti gli altri metodi di fissaggio, l’applicazione di uno strato di adesivo è praticamente invisibile.
Tipologie di adesivi strutturali
Esistono svariati tipi di adesivi strutturali in commercio. Tre sono le tipologie più importanti.
- EPOSSIDICI: sono adesivi indicati per metalli, legno e, in alcuni casi, anche per plastiche e gomme. Sono estremamente rigidi e resistenti alle alte temperature, ai solventi e agli agenti atmosferici.
- ACRILICI: leggermente meno resistenti degli epossidici, sono però più adatti all’incollaggio di materiali oleosi, perfetti quindi per le plastiche.
- URETANICI: sono i più flessibili quindi resistono bene agli impatti e alle sollecitazioni. Hanno una capacità di adesione elevata, fattore che li rende adatti anche al calcestruzzo e alla gomma.
Adesivi strutturali bicomponenti
Tipicamente gli adesivi strutturali di nuova generazione sono bicomponenti. Questo perché, oltre all’adesivo vero e proprio, nella composizione viene inserita una sostanza in grado di accelerare il processo di polimerizzazione. Questo fondamentale processo non deve quindi temere umidità, temperatura e pressione.
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